Con questo post si apre il capitolo di quegli esemplari, pardon persone che con la moto ci fanno sport, non importa a che livello,il "succo "del discorso vale un pò per tutti.
L'energia e la massa sono relative, oltre ad Einstein anche il pilota è ben cosciente di questa formula,tanto che per essere più convinto, prova a piegare il tempo percorrendo giri su giri di varie piste senza comunque ottenere risultati.
Quelli più diligenti, impostano tutta la vita nell'ottica delle corse,per esempio la mattina si svegliano già con la tuta e il casco indosso,(ma se li saranno mai tolti?) o ancora, aspirano a mettere le ruote anche alla propria casa, da qui infatti la nascita dei motorhome,che i più abbienti poi compreranno.
I soldi del pilota(che di solito non sono suoi) non sono altro che un mezzo per conseguire il risultato tanto sognato:la vittoria, delle gare,dei campionati e dei titoli più disparati e inimmaginabili.Un tempo la condotta era sregolata,"da ribelle",oggi invece la bibbia è la lettura preferita.
La prole è ovvio che sarà costretta a seguire le orme del padre,certe volte anche con la forza e se i risultati non arrivano, le torture sono dietro la porta(del motor home s'intende).
La vecchiaia arriva inesorabile per tutti, ma i piloti non la accettano e la scacciano saltando in sella alle moto che nella loro epoca li hanno resi grandi, peccato però che la resa estetica è ingrata e mette sotto gli occhi di tutti per l'appunto gli anni che son passati...e poi si dice che il romanticismo è morto.
Yamaha YZ 125 '99
martedì 9 novembre 2010
domenica 7 novembre 2010
sabato 6 novembre 2010
motociclisti brava gente:harleysti
L'Harleysta è il motociclista più antico che si conosca in natura,abbandonato nella giungla ancora in fasce, ha dovuto crescere arrangiandosi da solo, uccidendo per non essere a sua volta ucciso.tanta crudeltà a volte ha effetti collaterali nella vita da adulto manifestandosi con comportamenti gai e giulivi tipo gare di latino-americano o raduni tra machi baffuti tipo freddy mercury.L'appartenenza a tale specie si può anche capire dai vestiti in pura pelle animale(a volte anche umana)che vengono indossati con molta naturalezza in qualsiasi occasione, cosa del tutto normale se non fosse per la parte posteriore delle natiche lasciate all'aria tipo" perizoma look".
Il mezzo tipo non esiste, anzi la peculiarità è proprio la personalizzazione della moto, che ad un primo sguardo sembrano tutte uguali ma ad un'osservazione più accurata lo sono veramente, se non fosse per le frecce, i colori o qualche cromatura qua e là.
Come ogni altra specie a due ruote i racconti sono sempre lo specchio fedele della realtà,ma in questa specifica "famiglia"lo sfondo dei racconti sono:tatuaggi,alcool,risse con gli stadisti e orgie degne dell'antica grecia.
Un'altra curiosità di questa specie, è il tipico rumore assordante che avvisa del loro passaggio, che può durare per un tempo tempo indefinito, vista la velocità dei mezzi che cavalcano a viso scoperto(cosa che ha duplice funzione:A-mostrare il volto da vero duro B-mangiare più insetti possibili).
Ma si sà,dopo il fine settimana arriva il lunedì, e la maggior parte dei comuni mortali torna al lavoro e svestiti i panni dell'eterno ribelle macho,si indossano le giacche grigie,le cravatte fantasia" clero"e presa la station-wagon si torna a essere succubi del proprio capo.comunque sia un caro saluto anche agli Harleysti.
Il mezzo tipo non esiste, anzi la peculiarità è proprio la personalizzazione della moto, che ad un primo sguardo sembrano tutte uguali ma ad un'osservazione più accurata lo sono veramente, se non fosse per le frecce, i colori o qualche cromatura qua e là.
Come ogni altra specie a due ruote i racconti sono sempre lo specchio fedele della realtà,ma in questa specifica "famiglia"lo sfondo dei racconti sono:tatuaggi,alcool,risse con gli stadisti e orgie degne dell'antica grecia.
Un'altra curiosità di questa specie, è il tipico rumore assordante che avvisa del loro passaggio, che può durare per un tempo tempo indefinito, vista la velocità dei mezzi che cavalcano a viso scoperto(cosa che ha duplice funzione:A-mostrare il volto da vero duro B-mangiare più insetti possibili).
Ma si sà,dopo il fine settimana arriva il lunedì, e la maggior parte dei comuni mortali torna al lavoro e svestiti i panni dell'eterno ribelle macho,si indossano le giacche grigie,le cravatte fantasia" clero"e presa la station-wagon si torna a essere succubi del proprio capo.comunque sia un caro saluto anche agli Harleysti.
mercoledì 3 novembre 2010
motociclisti brava gente:mototuristi
Il mototurista ha come idea fissa il viaggio,sarà perchè è abituato ad essere mandato spesso a quel paese, sarà perchè da bambino veniva sottoposto a propulsioni tramite leva plantare(calci in culo), o sempilcemente perchè si sente male se stà fermo per più di 36 ore nello stesso posto.
Riconoscerlo è davvero semplice,in quanto se si vedono dei forzieri attaccati a un telaio con due ruote, basterà sbirciare sotto ai suddetti bauli e noterete un omino con casco integrale con parte anteriore alzata, a volte con un pò di fortuna, si può riuscire ad avvistare anche la sua compagna, che si distingue dal maschio per la protuberanza sul petto.Per motivi di marketing, i colori del" mantello" anzi dell'abbigliamento variano dal nero al grigio topo/criceto russo.
Il mezzo che sta sotto le valige( piene di qualsiasi cosa possa entrarci) è difficile da riconoscere, ma molto probabilmente è una moto dalle sembianze pachidermiche, che suo malgrado ha viaggiato in mezzo mondo, in tutte le condizioni atmosferiche(più il tempo è di merda e più il mototurista è appagato).Và da sè che per fare questa vita la catra di credito ha dei solchi tipo "vinile"dovuti alle migliaia di strisciate.
Chi riesce ad arrivare alla vecchiaia,è ormai un tutt'uno con la moto,nel senso che ci vive sopra e le poche volte che riesce a scendere, le articolazioni fanno il rumore tipico della legna che si spacca di colpo.
Non posso dirlo con certezza ma fra qualche anno spero di far parte di questa categoria.
Riconoscerlo è davvero semplice,in quanto se si vedono dei forzieri attaccati a un telaio con due ruote, basterà sbirciare sotto ai suddetti bauli e noterete un omino con casco integrale con parte anteriore alzata, a volte con un pò di fortuna, si può riuscire ad avvistare anche la sua compagna, che si distingue dal maschio per la protuberanza sul petto.Per motivi di marketing, i colori del" mantello" anzi dell'abbigliamento variano dal nero al grigio topo/criceto russo.
Il mezzo che sta sotto le valige( piene di qualsiasi cosa possa entrarci) è difficile da riconoscere, ma molto probabilmente è una moto dalle sembianze pachidermiche, che suo malgrado ha viaggiato in mezzo mondo, in tutte le condizioni atmosferiche(più il tempo è di merda e più il mototurista è appagato).Và da sè che per fare questa vita la catra di credito ha dei solchi tipo "vinile"dovuti alle migliaia di strisciate.
Chi riesce ad arrivare alla vecchiaia,è ormai un tutt'uno con la moto,nel senso che ci vive sopra e le poche volte che riesce a scendere, le articolazioni fanno il rumore tipico della legna che si spacca di colpo.
Non posso dirlo con certezza ma fra qualche anno spero di far parte di questa categoria.
lunedì 1 novembre 2010
motociclisti brava gente:scooteristi
Lo scooterista già da piccolo, sogna in maniera insistente un mezzo tipo "biga"forse a causa di film del genere "antica Roma",una volta adulto realizza che l'unico scudo mosso da due ruote è lo scooter, che in passato ha avuto il grande vanto di aver motorizzato l'italia proletaria.Al giorno d'oggi il mezzo è diventato più eclettico nel senso che accontenta un pò tutti:
-L'operaio che non può permettersi due auto(moglie e figli hanno la precedenza).
-L'impiegato che non trova parcheggio(ovunque).
-Il manager che ha sempre fretta(anche quando deve scappare).
-L'automobilista avventuroso(riconoscibile dalla sigaretta accesa sotto il casco).
-L'extracomunitario( che non ha alternativa).
-Il motociclista pentito(nel senso che non ha più voglia di usare il cambio).
Presenti soprattutto nei centri città, gli scooteristi sono in grado di andare da un capo all'altro delle metropoli in un battito di ciglia, adottando uno stile di guida tutto personale infatti si "ingarellano" spesso con le altre categorie a due ruote.Il look, spazia dalla giacca e cravatta al "coprigambe-busto-gola".
Ormai l'equipaggiamento degli scooteroni ' fà invidia alle berline di lusso, si vocifera che qualche modello abbia il microonde integrato nello scudo frontale.Al primo segno di cedimento tecnico le correnti di pensiero si dividono:
-Lo uso fino a quando mi lascia a piedi
-Lo cambio per il modello appena uscito
Concludendo saluto tutti gli scooteristi che leggeranno questo post ,suggerendogli che quando vorranno provare veramente l'emozione delle due ruote si dovranno sedere a cavalcioni su una sella con adiacente un serbatoio e il motore sottostante.
-L'operaio che non può permettersi due auto(moglie e figli hanno la precedenza).
-L'impiegato che non trova parcheggio(ovunque).
-Il manager che ha sempre fretta(anche quando deve scappare).
-L'automobilista avventuroso(riconoscibile dalla sigaretta accesa sotto il casco).
-L'extracomunitario( che non ha alternativa).
-Il motociclista pentito(nel senso che non ha più voglia di usare il cambio).
Presenti soprattutto nei centri città, gli scooteristi sono in grado di andare da un capo all'altro delle metropoli in un battito di ciglia, adottando uno stile di guida tutto personale infatti si "ingarellano" spesso con le altre categorie a due ruote.Il look, spazia dalla giacca e cravatta al "coprigambe-busto-gola".
Ormai l'equipaggiamento degli scooteroni ' fà invidia alle berline di lusso, si vocifera che qualche modello abbia il microonde integrato nello scudo frontale.Al primo segno di cedimento tecnico le correnti di pensiero si dividono:
-Lo uso fino a quando mi lascia a piedi
-Lo cambio per il modello appena uscito
Concludendo saluto tutti gli scooteristi che leggeranno questo post ,suggerendogli che quando vorranno provare veramente l'emozione delle due ruote si dovranno sedere a cavalcioni su una sella con adiacente un serbatoio e il motore sottostante.
giovedì 28 ottobre 2010
motociclisti brava gente:stradisti
Inzio la carrellata delle varie tipologie di motociclista,dal tipo forse a me più caro:
-Lo stradista.E' quasi certo che da bambino questo tipo di esemplare, ha fatto grandi scorpacciate di pane e nutella, mentre guardava alla TV il suo cartone/telefilm preferito, che trattava di supereroi, invincibili, invulnerabili,inossidabili,incorrutibili,immarcescibili e metteteci pure gli altri in..che vi vengono in mente.
Tale lavaggio del cervello, lo ha portato da adulto a possedere a tutti i costi, una fiammante moto da strada,
le correnti di pensiero, a questo punto si dividono: chi è benestante compra le italiane ,chi invece vive normalmente compra le jap.
In comune hanno comunque la capacità di piegare non solo la moto,ma anche lo spazio tempo con racconti del tipo:Quando sono uscito oggi da casa,appena ho fatto la prima piega, ero cosi piegato che ho raschiato lo specchietto in carbonio impennando ai 280,oppure:Quest'estate mi sono fatto il giro dell'Europa in una settimana,logicamente gli spostamenti li facevo all'lba, di modo che alle 8 del giorno dopo ero già in spiaggia a fare fitness con le modelle del posto, che per ringraziarmi della lezione mi ripagavano in natura.
I più sobri, vestono con tute di pelle bicolore, intonate ai colori della propria amata(pardon moto)mentre i più esibizionisti li puoi scambiare per un pilota appena,uscito da un campionato supersport o superstock.
L'argomento codice della strada, è considerato come la predica del prete la domenica mattina e la collaborazione tra simili, fà invidia per buone intenzioni ad emergency, poi fa niente se ogni automobilista che sgarra è passibile di condanna a morte.
Un'altra cosa fondamentale, è la cura dell'amata,per la quale si è disposti a fare carte false...tipo assegni scoperti nel pagare il tagliando a 3 zeri.Questa descrizione dello stradista, è ovviamente un'accozzaglia di luoghi comuni fatta per farsi due risate ma se vi siete riconosciuti.....beh fatti vostri anche perchè alla fine mi sono praticamente descritto io.
-Lo stradista.E' quasi certo che da bambino questo tipo di esemplare, ha fatto grandi scorpacciate di pane e nutella, mentre guardava alla TV il suo cartone/telefilm preferito, che trattava di supereroi, invincibili, invulnerabili,inossidabili,incorrutibili,immarcescibili e metteteci pure gli altri in..che vi vengono in mente.
Tale lavaggio del cervello, lo ha portato da adulto a possedere a tutti i costi, una fiammante moto da strada,
le correnti di pensiero, a questo punto si dividono: chi è benestante compra le italiane ,chi invece vive normalmente compra le jap.
In comune hanno comunque la capacità di piegare non solo la moto,ma anche lo spazio tempo con racconti del tipo:Quando sono uscito oggi da casa,appena ho fatto la prima piega, ero cosi piegato che ho raschiato lo specchietto in carbonio impennando ai 280,oppure:Quest'estate mi sono fatto il giro dell'Europa in una settimana,logicamente gli spostamenti li facevo all'lba, di modo che alle 8 del giorno dopo ero già in spiaggia a fare fitness con le modelle del posto, che per ringraziarmi della lezione mi ripagavano in natura.
I più sobri, vestono con tute di pelle bicolore, intonate ai colori della propria amata(pardon moto)mentre i più esibizionisti li puoi scambiare per un pilota appena,uscito da un campionato supersport o superstock.
L'argomento codice della strada, è considerato come la predica del prete la domenica mattina e la collaborazione tra simili, fà invidia per buone intenzioni ad emergency, poi fa niente se ogni automobilista che sgarra è passibile di condanna a morte.
Un'altra cosa fondamentale, è la cura dell'amata,per la quale si è disposti a fare carte false...tipo assegni scoperti nel pagare il tagliando a 3 zeri.Questa descrizione dello stradista, è ovviamente un'accozzaglia di luoghi comuni fatta per farsi due risate ma se vi siete riconosciuti.....beh fatti vostri anche perchè alla fine mi sono praticamente descritto io.
lunedì 25 ottobre 2010
La moto(secondo me)
Saluto tutti quelli che in qualche modo, si troveranno a leggere questo blog e che probabilmente come me, sono affetti da una "malattia" che si contrae già in tenera età e forse non passerà mai ,(come poi del resto ho avuto anche modo di constatare nelle persone in là con gli anni).
Sto parlando della passione per le due ruote motorizzate, passione che ci spinge ad affrontare discussioni in famiglia, con gli amici,gli sconosciuti e a volte con le "forze dell'ordine"... , essere criticati,etichettati guardati con cattiveria...a prendere freddo,caldo,pioggia...e cosa forse più importante,a sfidare la sorte(toccatevi pure gli zebedei).
I post pubblicati, non vogliono essere in alcun modo offensivi verso nessuno, in quanto sono frutto della mia personale idea che ho della moto,in altre parole ogni riferimento a fatti, personaggi o cose è puramente casuale.Mi sembra giusto iniziare con un pò di autoironia.Fino ad ora ,ho speso un sacco di Soldi ed energie per poter avere sempre una moto con me,Il primo flash fù vedendo una pista da cross, le moto avevano ancora i due ammortizzatori posteriori e io mo ciucciavo il pollice,(segno tangibile che è passato qualche anno),da lì fino al momento di possedere la prima moto ne è passata di acqua sotto i ponti. Data la diponibilità economica, a 14 anni il primo mezzo fù un 50cc di marca italiana e marce alla manopla sx ,che faceva il verso alle moto da enduro, con la potenza di un topo asmatico,ma minchia che contentezza andare a zonzo con il superbravo3. A 16 anni, il primo 125(che bei tempi gli anni '90 con tutti quei 125 2T)più importante delle fidanzatine, nera ,cattiva e con una forte crisi di identità in quanto nè moto stradale nè enduro,il TDR mi rispecchiava in pieno essendo io un eterno indeciso.Il giorno del 18°compleanno mi regalai il 600 stradale che poi fù come il primo amore ossia tante gioie e dolori,( sopratutto dopo essere caduto),l'FZR viaggiava e con lei viaggiavano anche tante amate lire. Dopo aver lessato il motore e distrutto le carene, arrivò il momento di cambiare il mezzo e dietro consiglio esperto, la scelta cadde sul CBR600F,granitica e inossidabile mai un problema, ma aimè con gli anni che passavano,l'€uro che incalzava e la mole da pachiderma in confronto alle new entry arrivò anche per lei il viale del tramonto.La naturale evoluzione dell'uomo che si avvicina agli" anta" dove porta?all'acquisto di unaYZ 125 da cross con la quale andarsi a sfogare in pista nei fine settimana , per sentirsi come i ragazzini( che però mi passano sulla schiena senza rispetto).Io comunque vado avanti per la mia strada, con l'idea ben chiara che per divertirsi servono due requisiti:
-Conoscere i propri limiti,valutando quelli degli altri
-Tornare a casa interi
Tutto il resto equivale alle chiacchere quindi stà a zero( secondo me).
Sto parlando della passione per le due ruote motorizzate, passione che ci spinge ad affrontare discussioni in famiglia, con gli amici,gli sconosciuti e a volte con le "forze dell'ordine"... , essere criticati,etichettati guardati con cattiveria...a prendere freddo,caldo,pioggia...e cosa forse più importante,a sfidare la sorte(toccatevi pure gli zebedei).
I post pubblicati, non vogliono essere in alcun modo offensivi verso nessuno, in quanto sono frutto della mia personale idea che ho della moto,in altre parole ogni riferimento a fatti, personaggi o cose è puramente casuale.Mi sembra giusto iniziare con un pò di autoironia.Fino ad ora ,ho speso un sacco di Soldi ed energie per poter avere sempre una moto con me,Il primo flash fù vedendo una pista da cross, le moto avevano ancora i due ammortizzatori posteriori e io mo ciucciavo il pollice,(segno tangibile che è passato qualche anno),da lì fino al momento di possedere la prima moto ne è passata di acqua sotto i ponti. Data la diponibilità economica, a 14 anni il primo mezzo fù un 50cc di marca italiana e marce alla manopla sx ,che faceva il verso alle moto da enduro, con la potenza di un topo asmatico,ma minchia che contentezza andare a zonzo con il superbravo3. A 16 anni, il primo 125(che bei tempi gli anni '90 con tutti quei 125 2T)più importante delle fidanzatine, nera ,cattiva e con una forte crisi di identità in quanto nè moto stradale nè enduro,il TDR mi rispecchiava in pieno essendo io un eterno indeciso.Il giorno del 18°compleanno mi regalai il 600 stradale che poi fù come il primo amore ossia tante gioie e dolori,( sopratutto dopo essere caduto),l'FZR viaggiava e con lei viaggiavano anche tante amate lire. Dopo aver lessato il motore e distrutto le carene, arrivò il momento di cambiare il mezzo e dietro consiglio esperto, la scelta cadde sul CBR600F,granitica e inossidabile mai un problema, ma aimè con gli anni che passavano,l'€uro che incalzava e la mole da pachiderma in confronto alle new entry arrivò anche per lei il viale del tramonto.La naturale evoluzione dell'uomo che si avvicina agli" anta" dove porta?all'acquisto di unaYZ 125 da cross con la quale andarsi a sfogare in pista nei fine settimana , per sentirsi come i ragazzini( che però mi passano sulla schiena senza rispetto).Io comunque vado avanti per la mia strada, con l'idea ben chiara che per divertirsi servono due requisiti:
-Conoscere i propri limiti,valutando quelli degli altri
-Tornare a casa interi
Tutto il resto equivale alle chiacchere quindi stà a zero( secondo me).
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