Con questo post si apre il capitolo di quegli esemplari, pardon persone che con la moto ci fanno sport, non importa a che livello,il "succo "del discorso vale un pò per tutti.
L'energia e la massa sono relative, oltre ad Einstein anche il pilota è ben cosciente di questa formula,tanto che per essere più convinto, prova a piegare il tempo percorrendo giri su giri di varie piste senza comunque ottenere risultati.
Quelli più diligenti, impostano tutta la vita nell'ottica delle corse,per esempio la mattina si svegliano già con la tuta e il casco indosso,(ma se li saranno mai tolti?) o ancora, aspirano a mettere le ruote anche alla propria casa, da qui infatti la nascita dei motorhome,che i più abbienti poi compreranno.
I soldi del pilota(che di solito non sono suoi) non sono altro che un mezzo per conseguire il risultato tanto sognato:la vittoria, delle gare,dei campionati e dei titoli più disparati e inimmaginabili.Un tempo la condotta era sregolata,"da ribelle",oggi invece la bibbia è la lettura preferita.
La prole è ovvio che sarà costretta a seguire le orme del padre,certe volte anche con la forza e se i risultati non arrivano, le torture sono dietro la porta(del motor home s'intende).
La vecchiaia arriva inesorabile per tutti, ma i piloti non la accettano e la scacciano saltando in sella alle moto che nella loro epoca li hanno resi grandi, peccato però che la resa estetica è ingrata e mette sotto gli occhi di tutti per l'appunto gli anni che son passati...e poi si dice che il romanticismo è morto.
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