Yamaha YZ 125 '99

Yamaha YZ 125 '99

giovedì 22 dicembre 2011

lunedì 31 ottobre 2011

Test ride BMW F 800 GS

 Più che un test ride,questo è uno "scrocc ride",in quanto la moto in questione non proviene da nessun concessionario, ma è di proprietà di un mio amico che mi aveva avvisato di un eventuale acquisto della stessa,ma non si era sbilanciato su date o altro.
Un giorno di primavera quando l'ho incontrato in sella alla sua nuova moto,non nascondo che la sorpresa è stata grande e inaspettata ,in quanto prima di allora ero abituato a vederlo su una XT 600 classe 1990(gloriosa moto).

A questo punto,dopo i convenevoli lui mi ha offerto di farci un giro di prova e manco a dirlo io non ho certo rifiutato.L'approccio parte dall'estetica che io personalmente ritengo azzeccata e più piacevole della sorella maggiore che si conferma comunque un must,e difatti un pò di cloni quà e là sono nati.Un'altro punto di forza di questa moto è la ciclistica,che abbandonato il telelever,il cardano e montata la ruota anteriore da 21" guadagna carattere e capacità di fare off-road a livelli impegativi,i limiti a questo punto saranno il peso complessivo della moto e le capacità del pilota.
La seduta è confortevole,sia per me che ho una statura medio-bassa,sia per il propietario che ne ha una medio-alta.
I comandi al manubrio,sono un pò diversi rispetto alle altre moto che mi è capitato di provare,ma nulla  di incompresibile e con mio grande piacere noto che c'è anche il pulsante orientabile su due posizioni per le manopole riscaldabili(vera goduria quando il freddo inizia a farsi sentire).
Il rombo al minimo è educato ma nelle brevi acclerazioni che ho potuto fare il sound cambia e diventa aggressivo e la spinta ai bassi  è veramente forte, come solo un bicilindrico sà fare.
L'assetto standard delle sopspensioni è ottimo è  queste si adattano sia alle buche cittadine che  alle curve di montagna,la dinamicità è aiutata anche dal serbatoio che si trova sotto la sella e abbassa il baricentro.Ad oggi la BMW F 800 GS secondo me si colloca in una fascia di moto che stà rinascendo, ossia le tuttofare,moto che ti soddisfano sia durante un giro breve ad andatura allegra, sia per turismo con passeggero e bagagli e non disdegnando nel frattempo qualche derapata sullo sterrato.

lunedì 24 ottobre 2011

Motociclisti brava gente: il solitario

Il genere umano è composto da molte sfumature di personalità ,e a mio avviso il motociclista appartiene al tipo solitario, ossia quelle persone che ogni tanto devono restare un po sole con se stesse per riequilibrare mente e corpo.Questa
" magia" avviene ogni volta che si sale in sella sia che ci si ritrovi in gruppo che da soli.Di seguito alcuni esempi di sport dove serve qualcosa di simile.
Nel nuoto, la sincronia dei movimenti e l'isolamento dato dall'acqua.

 Nella corsa, la resistenza e la concentrazione per continuare a correre.
Nel paracadutismo la preparazione e il coraggio per riuscire a sconfiggere la gravità

 Nello sci la preparazione e la tecnica per sfidare la neve.
 Nell'alpinismo la capacità di sfidare se stessi e la preparazione fisica e teorica.
Nelle carte la pazienza e l'intelligenza per i continui calcoli


Nel solitario per eccellenza la fantasia e la voglia di...che hanno i giovani maschi

mercoledì 12 ottobre 2011

Street on board pt1: Nave

Durante un caldo ottobre anomalo, cosa c'è di meglio di un giro con le terga in sella alla propria due ruote? beh probabilmente  una copulata con il partner,ma forse sarebbe di più breve durata,( almeno per quel che mi riguarda..).ma questo non è in tema con le due ruote quindi lascia il tempo che trova.

lunedì 1 agosto 2011

Motociclisti brava gente: il gruppo

 Non posso dire di aver mai fatto parte di un folto gruppo di motociclisti,anzi l'unico periodo della mia vita in cui giravo con degli "amici" in moto è ormai un ricordo lontano,quindi quando mi capita di accodarmi ad altri motociclisti le sensazioni che provo sono un pò confuse e vanno dalla felicità di aver trovato un provvisorio compagno di viaggio alla malinconia dei ricordi di gioventù.Altre domande attraversano la testa tipo:
-chi sarà costui ?
-che moto sarà ?
-da dove verrà ?
-dove andrà ?
E via dicendo i Km passano e ad un tratto mi rendo conto che la mia concentrazione si è spostata dalla strada al motocilista e questo non và per niente bene,infatti la prima cosa da sapere quando si và per strada(con qualsiasi veicolo) è che lo sguardo deve essere sempre puntato sul punto dove si vuole andare e non sulle chiappe della passeggera appollaiata sul mini codino della supersport di turno,pena un clamoroso dritto alla prima curva.
Magari tutto dipende dall'imprintig che ognuno di noi vive da bambino,ma la moto per me resta un bellissimo oggetto da vivere da solo,non per niente la dinamicità della propria fidata la si apprezza fino in fondo quando si è sulla sella in solitaria,qualcuno non sarà d'accordo(mogli/fidanzate in testa) ma non nsono certo l'unico a pensarla così e poi si sà che in fondo in fondo ogni motociclista è un lupo solitario.

venerdì 8 luglio 2011

Test ride Honda Crossrunner

Altra moto provata nel test ride Honda ,svoltosi a Brescia,è la novità del 2011 cioè la Crossrunner.
 Esteticamente come tutte le cose,o piace o no,secondo me è abbastanza riuscita,e molto probabilmente altri seguiranno l'esempio.In foto può sembrare goffa e ingobbata,ma vista da vicino quello che salta più all'occhio è il codino che è troppo sottile rispetto al corpo centrale del mezzo.Meccanica e ciclistica attingono al VFR 800 ultra collaudata sport-tourer.
Maneggiarla da fermo è abbastanza facile,e la posizione in sella è comoda, con le gambe non troppo piegate ma neanche in posizione da" poltrona",la schiena è diritta e le braccia arrivano con la giusta angolazione ai semimanubri( che a dir la verità lasciano un pò perplessi con la ricopertura in plastica....ricordano un qualcosa di scooteristico,ma tant'è quando si và in moto lo sguardo va sempre nel punto dove si vuole andare e non costantemente ai semimanubri), i comandi sono tutti al posto giusto,ma ai primi Km, quando si cerca il pulsante delle frecce con il pollice sinistro, si  finisce per suonare il clacson,frizione e cambio sono ottimi così come i freni potenti e pronti all'azione.


 Purtroppo la modalità del test prevedeva un giro, con un  gruppo di una ventina di altri" tester" e tre apripista-controllori, della durata di circa 20 min  per le strade della periferia di Brescia,quindi le doti dinamiche sono state appena percepite;Il motore  quadricilidrico a V ha una coppia lineare ma vigorosa , il  telaio a doppio trave e le sospensioni infondono confidenza e voglia di fare anche qualche piega.Il nome Crossrunner potrebbe far pensare al fuori strada, ma oltre qualche srtadina bianca  non credo che si riesca a fare dell'altro(l'Africa Twin era  un'altra moto).
Il test ride Honda ,tutto sommato è stato piacevole ,sia per la gentilezza del personale,sia per l'opportunità di poter provare dei prodotti di mamma Honda,che non a caso è la più grande casa motociclistica del mondo.

lunedì 4 luglio 2011

Test ride Honda CBR 600 F

Mamma Honda ha fatto tappa a Brescia con il ride tour il 2 e 3 Luglio 2011 e come modalità per i test ride ha scelto di far provare quasi tutta la gamma in produzione a tutti quei motociclisti che avessero avuto voglia e pazienza di aspettare il proprio  turno,infatti in teoria si potevan provare tutte le moto o scooter,bastava aspettare il rientro del" gruppone"di turno guidato e seguito dagli" apripista" Honda e attendere che il modello prenotato si liberasse. 
 La mia scelta è caduta sulla CBR 600 F, sia per curiosità, sia per necessità(in quanto gli altri modelli liberi per quel turno non mi interessavano).Dopo un briefeing(quasi una romanzina),la vestizione di una sobria pettorina Honda fosforescente(gialla per i tester,rossa per gli apripista) e la consegna delle chiavi,si monta finalmente in sella e subito si può dare un giudizio sulla comodità di questa moto, che è davvero notevole e mette subito a proprio agio, con la schiena abbastanza diritta gambe non troppo divaricate,i polsi non troppo caricati e i comandi tutti al loro posto e raggiungibili facilmente.Girata la chiave ,si parte e se c'è una descrizione che calza a pennello è quella di moto elettrica,almeno nel senso che il motore gira silenzioso fino all'entrata in coppia,poi sfodera la grinta che non ho potuto assaporare in quanto eventuali" stupidate"venivano  segnalate al rientro.Quindi niente accelerazioni o pieghe, da qui  difficile trarre altre conclusioni.Il paragone con il vecchio CBR 600 F non si può fare perchè questa in fondo è una Hornet carenata,ma il giudizio generale resta positivo,l'equilibrio e la facilità di guida sono senza dubbio il suo punto di forza.

sabato 18 giugno 2011

Test ride Ducati Monster 1100 EVO

 Dalla prenotazione del test,alla prova vera e propria l'attesa è stata lunga (più di un mese) e quindi le speranze di essere chiamato da Ducati si erano affievolite di parecchio.Ma un giorno di inizio giugno come un fulmine a ciel sereno ecco arrivare una telefonata inaspettata proprio da Ducati Brescia che mi annunciava il lieto evento,domandandomi il giorno e l'ora nel quale avrei preferito fare il test,dopo un attimo di riflessione ho deciso  per il venerdì della stessa settimana,non facendo però i conti con i capricci del tempo che in quel determinato periodo erano frequenti,infatti arrivato il fatidico venerdì eccoti servito il temporale estivo.Poco male, il tutto viene rimandato di una settimana e finalmente recatomi al concessionario Ducati Brescia e dopo aver compilato i soliti documenti vengo accompagnato dal venditore(anche lui vestito e con casco) all'esterno, dove si trovano affiancate due moto:una è il Monster 1100 EVO,l'altra è una Diavel carbon.A questo punto domando con una discerta faccia di bronzo,se il venditore avesse fatto il passegero e per fortuna lui era lì per accompagnarmi nel test con la Diavel,in primo luogo mi è sembrata una mancanza di fiducia,ma nel spiegarmi che il giro era prestabilito e la meta era il monte Maddalena,tutto sommato ho pensato che non era poi così male.Salito in sella alla naked per eccellenza ho fatto subito una "gaffe"impigliando le stringhe della scarpa di sinistra nella leva del cambio e quindi facendo subito uno stop per riallacciare il tutto.I primi Km si consumano in città tra le macchine e i semafori,questo fà in modo di prendere le misure con la moto che si dimostra snella e leggera, con i comandi ben sagomati,una strumentazione ridotta veramente all'osso e una seduta abbastanza confortevole.
Finalmente si arriva alle prime curve e anche le auto sono decisamente meno presenti,questo fà si che il mio "accompagnatore"inizia a dare qulache smanettata, con  io che lo seguo   e provo a fare lo stesso.Avevo già sentito parlare della coppia che caratterizza le Ducati,ma non avevo mai avuto il piacere di provarla e devo dire che i bassi e i medi regimi sono una goduria e la spinta che si riceve è davvero notevole,anche il freno motore è molto forte e scalare le marce troppo velocemente non conviene,anche perchè il traction control dà un valido aiuto,così come l'ABS.La dinamica di guida è soggetiva nel senso che il limite era il mio,in quanto la moto trasmette una sensazione di leggerezza che sulle altre non ho avvertito così velocemente.Il tempo è veramente relativo e quando il momento che si stà vivendo è piacevole mezz'ora equivale a cinque minuti.Tirando le somme posso dire che questo è un test ride che valeva la pena di essere vissuto,sia per la moto in questione,sia per il giretto fra le curve della panoramica,quindi un grazie a Ducati Brescia è d'obbligo.


venerdì 27 maggio 2011

Motociclisti brava gente: il solleone

"Quando arriva il caldo estivo ,in teoria è il momento migliore per usare la  moto",  questo è all'incirca quello che dice chi non ha mai usato una moto.
I biker più coscienziosi infatti, sanno bene che in moto si viaggia protetti, e per esserlo in modo sufficiente almeno un giubbino con spalline gomitiere e paraschiena, fatto in tessuto resistente con un paio di guanti in pelle è il minimo che si può indossare. Detto questo anche un imbecille può capire che indossare pantaloni, giubbino,guanti e casco con 35°C o più, non è certo una goduria.
"Una volta in  movimento poi l'aria ti rinfresca"continuano i profani, peccato che guidare una moto, comporta un modesto esercizio fisico, che sommato al vestiario di cui sopra porta a risultati abbastanza umidi, che se esposti all'aria ad una certa età sono anche problematici.
Certo ci sono le eccezzioni tipo "manager sullo scooter in giacca e cravatta" a luglio, con macchia di sudore sulla schiena annessa .
O estremo opposto chi su una SBK repilca il 03 agosto, si agghinda di tutto punto con la tuta in pelle  intera, con gobba air-bag incorporata e sottotuta per poi arrivare al bar sotto casa.
Ad ogni modo quando arriva l'estate e non vi siete accorti che fà caldo, ci pensano gli utilissimi TG a ricordarvelo,con annessi consigli indispensabili tipo bere molta acqua e mangiare frutta e verdura,cosi avrete caldo lo stesso,ma per lo meno  sarete a dieta

sabato 14 maggio 2011

Test ride Aprilia Dorsoduro 1200

 Aprilia ha offerto nei suoi test ride , la prova della Dorsoduro 1200, supermotard tutta grinta e tecnologia.La prova andava prenotata on-line,(cosa che puntualmente ho fatto) solo che come sfiga vuole, quand'è arrivato il giorno del test il tempo ha messo il suo zampino  e un bel temporale ha costretto al rinvio della prova,(una moto da 130cv e l'asfalto viscido non vanno proprio d'accordo anche con la mappatura rain inserita)Riinviato l'evento ho  preso accordi con il concessionario Brixiabike di Roncadelle,che in realtà si trova in Mandolossa( zona famosa a Brescia per una specialità che non sono le moto) per un'altra data.
 Fortunatamente il giorno concordato ,il tempo non ha fatto altri scherzi e preparata la moto con un rifornimento di benzina e la compilazione dei moduli di responsabilità riesco a salire in sella.La seduta è abbastanza confortevole, forse la sella di serie potrebbe essere più morbida,ma per questo c'è la sella in optional  fatta in gel...con memoria di forma,che nel caso dei popò maschili soffrirà di amnesie,ma lasciando perdere le freddure, chi è basso farà fatica a toccare terra.La parte alta del corpo rimane decisamente eretta ,con le braccia larghe e i gomiti non troppo piegati,i comandi sono di facile azionamento e la strumentazione ridotta all'osso è sistemata dietro il faro-cupolino.

 La linea essendo un fattore estetico o piace o si detesta ,ma in generale è in stile motard .
Discorso diverso và fatto invece per la ciclistica e il propulsore che sono al top  della gamma.Basta guardare il telaio misto traliccio/piastra alluminio e reparto sospensioni pluriregolabili o dare un occhiata ai dati del motore per capire che questa moto và usata con cautela,infatti una volta lasciato il flusso principale del traffico,basta una smanettata un pò più convinta, per sentire la poderosa coppia che proietta in avanti con prepotenza e da subito,insistendo con più decisione sul gas interviene il limitatore che con la mappatura regolata su touring fà il suo intervento,sia per non far impennare la moto sia per non far slittare la ruota motrice.Con l'aumentare della velocità il vento che spinge sulle spalle fà desistere dal voler esagerare, ma questa moto è in grado di raggiungere i 240 Kmh ,non sò dove e quando,ma è in grado e anche abbastanza in fretta.Dinamicamente non infonde subito confidenza ma bastano poche curve per capire che il limite è solo del pilota in quanto si sentono i" gommoni"che poggiano sicuri sull'asfalto e a patto che appoggino sempre su asfalto,perche di doti fuori stradistiche non ne ho percepite molte.
Rientrato dal concessionario dopo un quarto d'ora scarso, come mi è stato raccomandato dallo stesso,
 parcheggio nel piazzalino e nel mettere il cavalletto mi accorgo che non è nel solito posto, ma ben più arretrato e alto e per inserirlo si fà una strana mossa con la gamba sinistra.In conclusione la Dorsoduro è una signora moto che  si colloca tra le stradali e le naked e non è per tutti o meglio è per chi ha sempre la testa collegata al polso destro mappature o traction control a parte.

sabato 7 maggio 2011

Motociclisti brava gente:la paura fà 90°

Ognuno di noi almeno una volta nella vita si è giocato un Jolly,intendiamoci non il Jolly dei mazzi di carte che sia poker o sette e mezzo,ma il Jolly che dopo un imprevisto( specie sulla strada) si presenta davanti ,di fianco o da qualsiasi altra parte.
Si dice che chi tiri troppo la corda prima o poi la spezzi,c'è chi la sorte la sfida gettandosi in sorpassi continui,chi facendo pieghe con le orecchie per terra,chi andando a manetta tra i boschi,chi facendo salti che farebbero impallidire certi scimpanzè o chi più semplicemente sfidando tutti i giorni il traffico delle città, che non è cosa da poco.
A me personalmente è capitato parecchie volte di tirar fuori questo Jolly, e sotto il casco le espressioni sia facciali che vocali che fuoriescono sono da evitare in qualsiasi altra occasione,pena l'isolamento forzato a Sant'Elena e la scomunica al Vaticano.
Naturalmente quando si parla di certe cose tra motociclisti l'argomento muore sul nascere e le mani degli interessati , vanno in automatico a palpeggiare lo scroto(di solito ognuno si tocca il suo,ma di questi tempi non si può mai dire) io mentre scrivo faccio lo stesso (nel senso che tocco il mio).
Il disonore tipico che può capitare dopo un  Jolly giocato male è quello di ritrovarsi  per terra inginocchiati tipo preghiera del venerdì in moschea, offrendo le terga al cielo e da questa posizione molto probabilmente è nato il detto la paura fa 90°.

martedì 26 aprile 2011

Motociclisti brava gente:l'acquazzone

La settimana lavorativa nel periodo primavera/estate, si sà è lunga e noiosa,e il motociclista tipo( anche se si reca al lavoro con la sua prediletta),nei momenti più noiosi o difficili non fà altro che fantasticare e poi progammare il giro del fine settimana.
E' quindi normale che la persona in oggetto dia l'impressione di essere svampita e distratta,ci mancherebbe ,con la mente impegnata a immaginare le strade sinuose e sgombre dal traffico come solo negli spot si possono vedere.Il motore che con il suo sound tiene compagnia,  meglio di una radio,(la voce del passeggero è superflua).
Finalmente arriva il venerdì sera e la voglia di partire  è quasi incotenibile,ne è la prova la strada alternativa presa per tornare a casa dal lavoro facendo le prove più disparate per simulare le situazioni del giorno successivo.
Ma c'è una cosa che fin dal lunedì, lavora come un tarlo la mente del soggetto:
La condizione meteorologica.
Per scacciare i cattivi pensieri, ci sono i metodi più disparati ma il più scentifico di tutti sono le previsioni del tempo a lungo termine,(che sono affidabili come le utilitarie low cost).



Sabato mattina è tutto pronto,  ognuno a suo modo ha organizzato la logistica come meglio crede,senza capi  e capetti che dicono fai così e fai cosà , data un ultima occhiata al cielo che non è nè grigio ne azzurro si ingrana la prima  e via si percorrono i primi Km e con loro i cattivi pensieri se ne vanno via veloci.Percorsi circa 40/50 Km , il pensiero più subdolo prende piano piano sostanza, ossia qualche gocciolina di acqua si posa sulla visiera, ma l'ottimismo che ha accecato il centauro ha la meglio sulla ragione e non fà vedere che all'orizzonte,( proprio là dove si vuole arrivare ci sono delle nuvole che starebbero bene giusto in posti come caponord o foreste pulviali ).La maggior parte delle volte,ci si ritrova ad" impattare "contro un muro d'acqua che nel giro di un minuto inzuppa i vestiti fino alle mutande ,a questo punto i più organizzati mettono in pratica la vestizione della tuta antiacqua che dopo anni di allenamento richiede 35.4 sec. per essere indossata completamente,i più sprovveduti si dividono in due branche principali:
-La prima, che prosegue il viaggio perchè essere dei duri comporta questo ed altro.
-La seconda,che si ferma per ripararsi ad ogni sporgenza che possa riparare dalle gelide gocce.
Ad ogni modo qualche imprecazione esce dalle bocche di tutte le categorie di centauri e sotto l'acqua i motociclisti sono tutti uguali e fanno anche un pò di malinconia.
Naturalmente l'acquazzone, accompagnerà i biker fino al ritorno a casa per poi non lasciare traccia di sè già dal lunedì mattina, quando il ciclo si ripeterà all'infinito.

lunedì 18 aprile 2011

Serie A & serie B


All'inizio di questo 2011 è stata" sventolata" dai media, la dichiarazione del "dottore ammalato",che più o meno sosteneva che la motoGp è paragonabile alla serie A,mentre la SBK è come la serie B.
Non c'è dubbio che la MotoGp, è la classe dove le case mettono in pista il massimo della tecnologia disponibile e ammissibile dal regolamento e quindi anche i tempi e le velocità sono imbattibili,ma tutta questa esclusività quanto può essere esaltante se poi le gare sono noiose?Dal canto suo la SBK, ha via via perso quel fascino rude che aveva agli albori, quando le moto erano veramente derivate di serie per via dei pezzi così elaborati e speciali che poco hanno da  invidiare alle motoGp.Forse il vero punto di forza della SBK è lo spettacolo che nasce durante la maggior parte delle gare con sorpassi e rimonte che dall'altra parte sono più rari.Quindi l'occhio umano preferisce guardare gare combattute ma con tempi sul giro più lenti o prestazioni al top con situazioni monotone?
E per girare il quesito al modo "palloso" è meglio una partita di future speranze con tanti gol o una con le superstars del momento che fiinsce 0 a 0?
Ai poster l'ardua sentenza.

lunedì 11 aprile 2011

Test ride Suzuki gsr 750


Sull'onda dei test ride anche Suzuki ha proposto il suo,offrendo come mezzo da provare la sua gsr 750 ossia la naked di punta della casa.
Il concessionario principale della zona di Brescia nord è probabilmente "EUROMOTO GORINI" rivenditore ufficiale dei modelli stradali e scooter.La concessionaria porta il nome del proprietario, che a suo tempo è stato campione italiano di regolarità precisamente nel '64-'65-'66.
L'esemplare da provare è in bella mostra davanti all'entrata e completata la formalità della liberatoria,indossato il casco e i guanti  si sale in sella con facilità, senza "sforbiciate"da ballerino,un pò di effetto strano lo fà la larghezza del serbatoio che lascia le gambe abbastanza divaricate,tutto il resto,dalle pedane agli specchietti,è ben posizionato.
Come le rivali il passeggero non è trattato proprio bene anzi...solo l'amore delle compagne motocicliste può far vedere come sella quel rivestimento nero che si trova sopra il codino.
Ma si sà le moto così si godono appieno  da soli,infatti ingranata la prima( che non si sente nemmeno nell'innesto) la moto fila via liscia(per i miei gusti la frizione staccava troppo in fondo) ed elettrica quando si usa un filo di gas, la situazione cambia nel usare con più decisione il gas,a questo punto si avverte bene la spinta del quattro cilindri, che con un cambio spettacolare(sembra di schiacciare una spugnetta) proietta in avanti cambiando sound,la posizione e la mancanza di un cupolino ,scoraggiano dal raggiungere velocità elevate,ma la guidabilità, invoglia comunque a cercare percorsi tortuosi per puro divertimento.Ribadisco che le moto nude non mi fanno impazzire,ma hanno comunque nella linea "minimal" un certo fascino. Forse le Jap vanno criticate per la somiglianza che hanno tra di loro,ma chi se ne frega daltronde anche tra gli esseri umani esistono i sosia.

martedì 5 aprile 2011

Test ride Yamaha Supertènèrè 1200


Brixia bike,è uno dei concessionari ufficiali Yamaha di Brescia e l'unico che nei dintorni della città (zona S.eufemia) ,metteva  a disposizione tutte le moto disponibili nel test ride che Yamaha ha organizzato per il week end di fine marzo 2011,Quindi quale occasione migliore per provare una moto che mi ha sempre incuriosito ossia la Yamaha Supertènèrè 1200.
Dopo aver compilato la solita liberatoria, stavolta l'attesa per la prova è stata nell'ordine di una mezz'oretta abbondante,dovendo rispettare l'ordine di arrivo al concessionario.Una volta riusciti a mettere le terga in sella  dopo una "semi spaccata "si viene accolti in una moto imponente e che ispira sicurezza e stabilità,certo non è proprio una" piuma"ma una volta in movimento fila sciolta e granitica anche con il passeggero a bordo come nel mio caso. Il bicilindrico,ad andatura" passeggio" brontola tranquillo tipo trattore,ma non appena si apre il comando del gas si sente una spinta vigorosa che proietta avanti molto velocemente, ovviamente tutto l'equipaggiamento è relazionato alla potenza della moto quindi sospensioni, pneumatici e freni con ABS assicurano e infondono comfort e sicurezza.Una critica và fatta alla sensazione che si percepisce nelle manovre lente aprendo e chiudendo il gas che fà un pò sobbalzare la moto( sopratutto se la mappatura selezionata è la sport),questo on-off è dovuto in parte alla trasmissione finale che si affida ad un albero cardanico( che non farà certo rimpiangere la classica catena che altrimenti bisognava sostituire ogni tot Km)e in parte al polso che deve prendere confidenza col comando del gas.Personalmente trovo la linea di questa moto azzeccata, anche se la coda ricorda quella dell tedesca GS con il telaio lasciato in vista di proposito.
Come per gli altri test ride le sensazioni di guida sono relative ad un utilizzo in centro cittadino con passeggero a bordo.Arrivati al concessionario per riconsegnare la moto mi ero dimenticato della semi spaccata che serve per approcciarsi alla "tenerona" e nello scendere: sbam! il ginocchio destro va a sbattere contro il portapacchi,per non fare figuracce resto impassibile(aiutato anche dal casco integrale) e come se niente fosse ricosegno le chiavi,con in testa un sacco di imprecazioni.Lascio il concessionario conscio del fatto di aver provato una gran moto che per essere acquistata ha bisogno di gran soldi in quanto quasi 15000€  senza accessori non sono certo pochi, ma chi se la può permettere, sarà sicuramente soddisfatto di questa ammiraglia della Yamaha. 


lunedì 28 marzo 2011

Test ride Yamaha FZ8

 Nei giorni 26/27 marzo 2011, Yamaha ha offerto la possibilità di fare una prova su strada di alcune sue novità, abbinando un concorso che poteva far vincere la moto appena provata.
Colta la "palla al balzo"mi son dato da fare,complice la bella giornata di Sabato 26 e scelta la prima tappa dal concessionario Motor Center Gatti,(rivenditore storico  Yamaha per la provincia di Brescia) mi viene proposto di provare l'FZ8, naked dalle forme taglienti e aggressive,(anche perchè unica disponibile).Sbrigate le formalità burocratiche ,finalmente si sale in sella e infilato il casco e i guanti...la moto non parte a causa della batteria che non è stata caricata,il personale accortosi dell'inconveniente si dà subito da fare,sentendo il motorino dell'avviamento che "tossisce" e così viene collegato lo starter portatile ,a questo punto la moto si accende subito,così come si riaccende subito l'emozione di aver le chiappe appoggiate su una due ruote di un certo livello.La sensazione è quella di stare seduto su una moto molto compatta ma ospitale e l'assenza di un cupolino e il manubrio alto lasciano aperta la visuale a tutto campo come su una bicicletta. Il passeggero(in questo caso mia moglie, motociclista da sempre come me),non ha lo stesso trattamento,in quanto il sellino alto rispetto al pilota e l'assenza di maniglie(disponibili come optional) scoraggiano l'uso in coppia.
Ingranata  la prima,i primi metri li percorro un pò impacciato a causa della sopra citata emozione,della frizione che stacca troppo in fondo per i miei gusti e per il cambio che non è proprio tra i più morbidi da azionare,ma presa un pò di confidenza si apprezza l'agilità che il mezzo trasmette anche grazie al motore di 800cc che risponde lineare(voglio precisare che la prova si è svolta nelle vie della città e quindi il giudizio sulle prestazioni,è relativo a un utilizzo tranquillo e in coppia,con un accenno di accelerata).Io non vado "pazzo"per le moto senza carena , ma non posso certo dire che sono brutte a prescindere, diciamo che bisogna valutare caso per caso,comunque un cupolino(come quello della sorella FAZER8 si rimpiangerà appena le ruote imboccheranno un'autostrada o un percorso medio veloce).Un incentivo all'acquisto sta nel prezzo, che non supera i 10000€ con la moto messa in strada pronta a partire.Un ringraziamento di rito và fatto al concessionario e al personale, gentile e disponibile.

martedì 22 marzo 2011


Il motomondiale è iniziato anche quest'anno,ed è iniziato anche abbastanza presto(20/03/2011),poco importa se nel mondo catastrofi naturali,disastri a centrali nucleari,guerre e quant'altro di peggiore si possa immaginare stà succedendo,lo spettacolo deve continuare.
Il debutto di Rossi sulla" rossa "ha oscurato tutto il resto( anche se le luci artificiali del circuito del Losail sono veramente forti),ma chi ha ancora il cervello collegato agli occhi non può non aver notato che è tornata un accoppiata che in passato, ha fatto il bello e il cattivo tempo nella classe regina, ossia un Australiano su una Honda con i colori Repsol



E' presto per fare pronostici,ma i giovani galletti,hanno una gran voglia di  cacciare il dottore dal suo studio,e già nel 2010 uno spagnolo c'è riuscito.Certo, la spalla,la frattura,la moto,le gomme,la squadra,la morosa,gli adesivi e non ultimi i moscerini sulla visiera, ci mettono del loro per rendere il campionato più  difficile, ma non si può mai dire come andranno le cose.
Comunque la prima domenica di gare, si è conclusa con le gara della "morente"125(dal 2012 debutta la moto3) e della moto2, dominate sin dall'inizio dal pilota in fuga.Mentre la motoGP fino a metà della gara è stata abbastanza vivace, con il primo posto conteso tra lo Spagnolo e l'Australiano,poi il biondino ha cambiato ritmo, ( il cedimento fisico dell'altro l'ha anche aiutato) e la vittoria è stata sua.

lunedì 14 marzo 2011

Test ride Triumph

Quando si è in astinenza da qualcosa, la mente lavora continuamente per cercare di trovare soluzioni che soddisfino questa "mancanza",non sempre però i risultati sono quelli sperati.
Ad ogni modo nel mio particolare caso,la voglia di andare in moto,mi ha spinto(con una discreta faccia di bronzo)ad approfittare dell'iniziativa che Triumph ha fatto,ossia concedere  presso i concessionari la prova della nuova nata tiger 800 in tutte e due le versioni cioè la" normale "con ruota anteriore da 19" e la versione XC con ruota da 21".
Il test prende corpo in una giornata uggiosa di metà marzo ,con il cielo che minaccia pioggia da un momento all'altro.Il concessinario Triumph di Brescia che si trova alla periferia est zona Sant'Eufemia, si dimostra cordiale e disponibile nel soddisfare i "capricci dei bambini cresciuti" che vogliono provare il giocattolo nuovo.La prima delle due moto che mi capita sotto mano è la XC.Salito in sella ho subito una buona impressione, a dispetto della analisi visiva ,che mi porta a pensare che è un pò grossa per chi come me non è proprio alto, qualche critica è rivolta al peso della moto  che da fermi si fà sentire e all'altezza della sella, che mi costringe a poggiare i piedi in terra a mò di ballerina di danza classica .
Questi  due "nei,"si dimenticano in un istante non appena si ingrana la prima e il borbottio del motore si fà un pò più pieno.La posizione di guida è veramente azzeccata e invoglia a macinare Km senza fatica e sorpresa delle sorprese il motore tre cilindri che si rivela una goduria per trattabilità  e coppia dato che spinge e anche abbastanza forte.Anche il sound è" diverso" da isoliti e ricorda un ruggito.
La principale differenza che si nota tra le due moto( in un test che non sarà mai abbastanza lungo), è la sensazione di maggior rapidità di ingresso in curva con la "800 normale" che dà anche più sicurezza nella percorrenza  e uscita dalle pieghe.All'ipotetica domanda su" quale compreresti? "la scelta cadrebbe sulla XC, che di fronte a qualche sterrato non si tirerebbe indietro, daltronde per fare le pieghe sono state progettate altre motociclette.Per concludere un grazie è d'obbligo sia a Triumph, che al concessionario di Brescia