"Quando arriva il caldo estivo ,in teoria è il momento migliore per usare la moto", questo è all'incirca quello che dice chi non ha mai usato una moto.
I biker più coscienziosi infatti, sanno bene che in moto si viaggia protetti, e per esserlo in modo sufficiente almeno un giubbino con spalline gomitiere e paraschiena, fatto in tessuto resistente con un paio di guanti in pelle è il minimo che si può indossare. Detto questo anche un imbecille può capire che indossare pantaloni, giubbino,guanti e casco con 35°C o più, non è certo una goduria.
"Una volta in movimento poi l'aria ti rinfresca"continuano i profani, peccato che guidare una moto, comporta un modesto esercizio fisico, che sommato al vestiario di cui sopra porta a risultati abbastanza umidi, che se esposti all'aria ad una certa età sono anche problematici.
Certo ci sono le eccezzioni tipo "manager sullo scooter in giacca e cravatta" a luglio, con macchia di sudore sulla schiena annessa .
O estremo opposto chi su una SBK repilca il 03 agosto, si agghinda di tutto punto con la tuta in pelle intera, con gobba air-bag incorporata e sottotuta per poi arrivare al bar sotto casa.
Ad ogni modo quando arriva l'estate e non vi siete accorti che fà caldo, ci pensano gli utilissimi TG a ricordarvelo,con annessi consigli indispensabili tipo bere molta acqua e mangiare frutta e verdura,cosi avrete caldo lo stesso,ma per lo meno sarete a dieta
Yamaha YZ 125 '99
venerdì 27 maggio 2011
sabato 14 maggio 2011
Test ride Aprilia Dorsoduro 1200
Aprilia ha offerto nei suoi test ride , la prova della Dorsoduro 1200, supermotard tutta grinta e tecnologia.La prova andava prenotata on-line,(cosa che puntualmente ho fatto) solo che come sfiga vuole, quand'è arrivato il giorno del test il tempo ha messo il suo zampino e un bel temporale ha costretto al rinvio della prova,(una moto da 130cv e l'asfalto viscido non vanno proprio d'accordo anche con la mappatura rain inserita)Riinviato l'evento ho preso accordi con il concessionario Brixiabike di Roncadelle,che in realtà si trova in Mandolossa( zona famosa a Brescia per una specialità che non sono le moto) per un'altra data.
La linea essendo un fattore estetico o piace o si detesta ,ma in generale è in stile motard .
Fortunatamente il giorno concordato ,il tempo non ha fatto altri scherzi e preparata la moto con un rifornimento di benzina e la compilazione dei moduli di responsabilità riesco a salire in sella.La seduta è abbastanza confortevole, forse la sella di serie potrebbe essere più morbida,ma per questo c'è la sella in optional fatta in gel...con memoria di forma,che nel caso dei popò maschili soffrirà di amnesie,ma lasciando perdere le freddure, chi è basso farà fatica a toccare terra.La parte alta del corpo rimane decisamente eretta ,con le braccia larghe e i gomiti non troppo piegati,i comandi sono di facile azionamento e la strumentazione ridotta all'osso è sistemata dietro il faro-cupolino.
Discorso diverso và fatto invece per la ciclistica e il propulsore che sono al top della gamma.Basta guardare il telaio misto traliccio/piastra alluminio e reparto sospensioni pluriregolabili o dare un occhiata ai dati del motore per capire che questa moto và usata con cautela,infatti una volta lasciato il flusso principale del traffico,basta una smanettata un pò più convinta, per sentire la poderosa coppia che proietta in avanti con prepotenza e da subito,insistendo con più decisione sul gas interviene il limitatore che con la mappatura regolata su touring fà il suo intervento,sia per non far impennare la moto sia per non far slittare la ruota motrice.Con l'aumentare della velocità il vento che spinge sulle spalle fà desistere dal voler esagerare, ma questa moto è in grado di raggiungere i 240 Kmh ,non sò dove e quando,ma è in grado e anche abbastanza in fretta.Dinamicamente non infonde subito confidenza ma bastano poche curve per capire che il limite è solo del pilota in quanto si sentono i" gommoni"che poggiano sicuri sull'asfalto e a patto che appoggino sempre su asfalto,perche di doti fuori stradistiche non ne ho percepite molte.
Rientrato dal concessionario dopo un quarto d'ora scarso, come mi è stato raccomandato dallo stesso,
parcheggio nel piazzalino e nel mettere il cavalletto mi accorgo che non è nel solito posto, ma ben più arretrato e alto e per inserirlo si fà una strana mossa con la gamba sinistra.In conclusione la Dorsoduro è una signora moto che si colloca tra le stradali e le naked e non è per tutti o meglio è per chi ha sempre la testa collegata al polso destro mappature o traction control a parte.sabato 7 maggio 2011
Motociclisti brava gente:la paura fà 90°
Ognuno di noi almeno una volta nella vita si è giocato un Jolly,intendiamoci non il Jolly dei mazzi di carte che sia poker o sette e mezzo,ma il Jolly che dopo un imprevisto( specie sulla strada) si presenta davanti ,di fianco o da qualsiasi altra parte.
Si dice che chi tiri troppo la corda prima o poi la spezzi,c'è chi la sorte la sfida gettandosi in sorpassi continui,chi facendo pieghe con le orecchie per terra,chi andando a manetta tra i boschi,chi facendo salti che farebbero impallidire certi scimpanzè o chi più semplicemente sfidando tutti i giorni il traffico delle città, che non è cosa da poco.
A me personalmente è capitato parecchie volte di tirar fuori questo Jolly, e sotto il casco le espressioni sia facciali che vocali che fuoriescono sono da evitare in qualsiasi altra occasione,pena l'isolamento forzato a Sant'Elena e la scomunica al Vaticano.
Naturalmente quando si parla di certe cose tra motociclisti l'argomento muore sul nascere e le mani degli interessati , vanno in automatico a palpeggiare lo scroto(di solito ognuno si tocca il suo,ma di questi tempi non si può mai dire) io mentre scrivo faccio lo stesso (nel senso che tocco il mio).
Il disonore tipico che può capitare dopo un Jolly giocato male è quello di ritrovarsi per terra inginocchiati tipo preghiera del venerdì in moschea, offrendo le terga al cielo e da questa posizione molto probabilmente è nato il detto la paura fa 90°.
Si dice che chi tiri troppo la corda prima o poi la spezzi,c'è chi la sorte la sfida gettandosi in sorpassi continui,chi facendo pieghe con le orecchie per terra,chi andando a manetta tra i boschi,chi facendo salti che farebbero impallidire certi scimpanzè o chi più semplicemente sfidando tutti i giorni il traffico delle città, che non è cosa da poco.
A me personalmente è capitato parecchie volte di tirar fuori questo Jolly, e sotto il casco le espressioni sia facciali che vocali che fuoriescono sono da evitare in qualsiasi altra occasione,pena l'isolamento forzato a Sant'Elena e la scomunica al Vaticano.
Naturalmente quando si parla di certe cose tra motociclisti l'argomento muore sul nascere e le mani degli interessati , vanno in automatico a palpeggiare lo scroto(di solito ognuno si tocca il suo,ma di questi tempi non si può mai dire) io mentre scrivo faccio lo stesso (nel senso che tocco il mio).
Il disonore tipico che può capitare dopo un Jolly giocato male è quello di ritrovarsi per terra inginocchiati tipo preghiera del venerdì in moschea, offrendo le terga al cielo e da questa posizione molto probabilmente è nato il detto la paura fa 90°.
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