Yamaha YZ 125 '99

Yamaha YZ 125 '99

lunedì 28 marzo 2011

Test ride Yamaha FZ8

 Nei giorni 26/27 marzo 2011, Yamaha ha offerto la possibilità di fare una prova su strada di alcune sue novità, abbinando un concorso che poteva far vincere la moto appena provata.
Colta la "palla al balzo"mi son dato da fare,complice la bella giornata di Sabato 26 e scelta la prima tappa dal concessionario Motor Center Gatti,(rivenditore storico  Yamaha per la provincia di Brescia) mi viene proposto di provare l'FZ8, naked dalle forme taglienti e aggressive,(anche perchè unica disponibile).Sbrigate le formalità burocratiche ,finalmente si sale in sella e infilato il casco e i guanti...la moto non parte a causa della batteria che non è stata caricata,il personale accortosi dell'inconveniente si dà subito da fare,sentendo il motorino dell'avviamento che "tossisce" e così viene collegato lo starter portatile ,a questo punto la moto si accende subito,così come si riaccende subito l'emozione di aver le chiappe appoggiate su una due ruote di un certo livello.La sensazione è quella di stare seduto su una moto molto compatta ma ospitale e l'assenza di un cupolino e il manubrio alto lasciano aperta la visuale a tutto campo come su una bicicletta. Il passeggero(in questo caso mia moglie, motociclista da sempre come me),non ha lo stesso trattamento,in quanto il sellino alto rispetto al pilota e l'assenza di maniglie(disponibili come optional) scoraggiano l'uso in coppia.
Ingranata  la prima,i primi metri li percorro un pò impacciato a causa della sopra citata emozione,della frizione che stacca troppo in fondo per i miei gusti e per il cambio che non è proprio tra i più morbidi da azionare,ma presa un pò di confidenza si apprezza l'agilità che il mezzo trasmette anche grazie al motore di 800cc che risponde lineare(voglio precisare che la prova si è svolta nelle vie della città e quindi il giudizio sulle prestazioni,è relativo a un utilizzo tranquillo e in coppia,con un accenno di accelerata).Io non vado "pazzo"per le moto senza carena , ma non posso certo dire che sono brutte a prescindere, diciamo che bisogna valutare caso per caso,comunque un cupolino(come quello della sorella FAZER8 si rimpiangerà appena le ruote imboccheranno un'autostrada o un percorso medio veloce).Un incentivo all'acquisto sta nel prezzo, che non supera i 10000€ con la moto messa in strada pronta a partire.Un ringraziamento di rito và fatto al concessionario e al personale, gentile e disponibile.

martedì 22 marzo 2011


Il motomondiale è iniziato anche quest'anno,ed è iniziato anche abbastanza presto(20/03/2011),poco importa se nel mondo catastrofi naturali,disastri a centrali nucleari,guerre e quant'altro di peggiore si possa immaginare stà succedendo,lo spettacolo deve continuare.
Il debutto di Rossi sulla" rossa "ha oscurato tutto il resto( anche se le luci artificiali del circuito del Losail sono veramente forti),ma chi ha ancora il cervello collegato agli occhi non può non aver notato che è tornata un accoppiata che in passato, ha fatto il bello e il cattivo tempo nella classe regina, ossia un Australiano su una Honda con i colori Repsol



E' presto per fare pronostici,ma i giovani galletti,hanno una gran voglia di  cacciare il dottore dal suo studio,e già nel 2010 uno spagnolo c'è riuscito.Certo, la spalla,la frattura,la moto,le gomme,la squadra,la morosa,gli adesivi e non ultimi i moscerini sulla visiera, ci mettono del loro per rendere il campionato più  difficile, ma non si può mai dire come andranno le cose.
Comunque la prima domenica di gare, si è conclusa con le gara della "morente"125(dal 2012 debutta la moto3) e della moto2, dominate sin dall'inizio dal pilota in fuga.Mentre la motoGP fino a metà della gara è stata abbastanza vivace, con il primo posto conteso tra lo Spagnolo e l'Australiano,poi il biondino ha cambiato ritmo, ( il cedimento fisico dell'altro l'ha anche aiutato) e la vittoria è stata sua.

lunedì 14 marzo 2011

Test ride Triumph

Quando si è in astinenza da qualcosa, la mente lavora continuamente per cercare di trovare soluzioni che soddisfino questa "mancanza",non sempre però i risultati sono quelli sperati.
Ad ogni modo nel mio particolare caso,la voglia di andare in moto,mi ha spinto(con una discreta faccia di bronzo)ad approfittare dell'iniziativa che Triumph ha fatto,ossia concedere  presso i concessionari la prova della nuova nata tiger 800 in tutte e due le versioni cioè la" normale "con ruota anteriore da 19" e la versione XC con ruota da 21".
Il test prende corpo in una giornata uggiosa di metà marzo ,con il cielo che minaccia pioggia da un momento all'altro.Il concessinario Triumph di Brescia che si trova alla periferia est zona Sant'Eufemia, si dimostra cordiale e disponibile nel soddisfare i "capricci dei bambini cresciuti" che vogliono provare il giocattolo nuovo.La prima delle due moto che mi capita sotto mano è la XC.Salito in sella ho subito una buona impressione, a dispetto della analisi visiva ,che mi porta a pensare che è un pò grossa per chi come me non è proprio alto, qualche critica è rivolta al peso della moto  che da fermi si fà sentire e all'altezza della sella, che mi costringe a poggiare i piedi in terra a mò di ballerina di danza classica .
Questi  due "nei,"si dimenticano in un istante non appena si ingrana la prima e il borbottio del motore si fà un pò più pieno.La posizione di guida è veramente azzeccata e invoglia a macinare Km senza fatica e sorpresa delle sorprese il motore tre cilindri che si rivela una goduria per trattabilità  e coppia dato che spinge e anche abbastanza forte.Anche il sound è" diverso" da isoliti e ricorda un ruggito.
La principale differenza che si nota tra le due moto( in un test che non sarà mai abbastanza lungo), è la sensazione di maggior rapidità di ingresso in curva con la "800 normale" che dà anche più sicurezza nella percorrenza  e uscita dalle pieghe.All'ipotetica domanda su" quale compreresti? "la scelta cadrebbe sulla XC, che di fronte a qualche sterrato non si tirerebbe indietro, daltronde per fare le pieghe sono state progettate altre motociclette.Per concludere un grazie è d'obbligo sia a Triumph, che al concessionario di Brescia

lunedì 7 marzo 2011

La nostalgia..altro che canaglia è proprio bastarda!

L'essere umano per quanto si possa impegnare nelle varie scienze,ha ancora un punto debole, e per  oltrepassarlo ci vorrà ancora parecchio tempo, o molto più probabilmente questa "vittoria" non avverà mai.
Da questa allegra considerazione, partono a cuor leggero tutte le passoni che fanno sentir vivo e realizzato ognuno di noi,c'è chi si dedica all'educazione del prossimo,chi si butta da aerei o posti inimmaginabili,chi si sollazza  soddisfando le proprie pulsioni sessuali e chi come i motociclisti si dedica anima e corpo alla propria bella.I più frivoli la cambiano spesso per tener vivo il bimbo che è dentro di loro,i meno propensi al tradimento sono capaci di trattenere il loro esemplare fino alla separazione forzata, a questi ultimi può anche capitare che durante il percorso della loro "carriera" motociclistica debbano rinunciare alla simbiosi con il mezzo,quindi entra in gioco l'inventiva umana,che ha creato una categoria cucita su misura ai nostalgici che si può identificare nelle moto d'epoca.
Per essere considerate d'epoca, tali mezzi devono rispondere a certi requisiti,primo fra tutti la vecchiaia ,cioè dai vent'anni compiuti , quindi i loro propietatri di solito hanno almeno il doppio degli anni ,età tipica di chi non accetta le prime rughe e per allontanare il pensiero si circonda di oggetti che fanno sentire giovane.
Per verificare la vera età di questi soggetti,(che mentono spesso e volentieri) si può utilizzare il metodo che si usa per le piante, ossia contando gli anelli che si sono formati all'interno;Nel caso specifico dell'uomo si deve sezionare il dito medio, (che incosciamente è quello più mostrato al prossimo),all'interno si possono notare questi anelli, ed ogni anello si forma ogni due anni,con un basilare calcolo matematico si fà presto a risalire alla vera età del soggetto.Piu difficile è invece stabilire l'età del mezzo,perchè o si è degli esperti di moto storiche o bisogna ricorrere al metodo del carbonio 14 da appilcare all'albero motore, ma per far ciò bisogna anestetizzare il proprietario.Và detto infine che la categoria dei veicoli storici si stà svalutando a causa dell'uomo stesso che dagli anni '80 in poi ha raggiunto un livello di industrializzazione che non potrà più far sembrar niente d'epoca nel senso stretto del termine.